“La dura crisi economica che sta attraversando il nostro paese è la goccia che rischia di far traboccare un vaso che era già traballante prima dell’inizio del coronavirus – lo afferma Tommaso Di Matteo, Amministratore Delegato di CPW Italia e nostro Presidente – siamo solo all’incipit dei drammatici effetti che questo virus causerà alle parti sociali e a ogni parte del settore economico.
Serve una seria presa di coscienza da parte delle Istituzioni tutte, serve un piano che non sia un tampone ad una ferita, ma un intervento capace di salvare le imprese ed i giovani. Secondo il modesto parere del sottoscritto, nel piano straordinario Cura Italia, (che abbiamo approfondito in due focus: parte I e parte II) devono essere annullate tutte le tasse e le imposte per l’anno 2020, vanno ampliati, semplificati ed implementati i fondi di tutti i programmi del MISE e d’Invitalia, ad esempio Resto al Sud si dovrebbe estendere anche ai codici ATECO riguardanti il commercio.
In ragion del fatto che le restrizioni non saranno revocate tutte in un solo momento ma gradualmente va necessariamente inserito un nuovo voucher di digitalizzazione di 10.000 € ad impresa a fondo perduto (non a credito d’imposta, ma come denaro liquido) per favorire la digitalizzazione dei processi. Per le imprese aperte da giovani dovrà essere previsto come incentivo all’autoimprenditorialità un regime speciale per la costituzione e per l’avviamento.
In Sicilia il governo si è già messo in movimento ma serve qualcosa di maggiormente incisivo. Gli attuali provvedimenti emanati da governi nazionali e Giunta regionale non bastano nemmeno a tamponare, se non si prevedono contributi diretti alle imprese non solo sotto forme di denaro ma anche e come incentivi e progettualità. Ho la seria paura – conclude Di Matteo – che il nostro sistema economico salti. E’ logico che le nostre istituzioni da sole non possono risolvere la situazione, mai come in questa circostanza hanno bisogno di un intervento dell’UE, che dovrebbe essere una rivisitazione moderna del Piano Marshall”.